domenica 27 gennaio 2013

L'ornitorinco#6: Alberto Martini


Nato ad Odenzo nel novembre del 1876 è stato un pittore, litografo, illustratore e ghaphic designer. All’età di solo 21 anni si esibì per la prima volta alla Biennale di Venezia, dove portò la sua collezioni di 21 disegni chiamata “La corte dei miracoli”, ispirata a Notre Dame de Paris di Victor Hugo. Fu un grande illustratore di libri, tra cui un’edizione della  Divina Commedia.
Ciò di cui vorrei però parlarvi oggi è di una serie di 22 stampe che l’autore ha dedicato ai racconti del terrore di Edgar Allan Poe, di cui io sono una grande amante e per il quale motivo non potevo non dedicarvi un post in questo mio piccolo blog!
Due in particolare le opere su cui vorrei concentrare la mia e la vostra attenzione:

Questa china appare essere ispirata al racconto “Il ritratto ovale”, a mio giudizio uno dei più belli della serie di storie di Poe. Una figura di morte, presumibilmente una donna, osserva da dentro la cornice l’ignaro spettatore: dietro un panorama di candele, che si ergono come ceri in una chiesa, uno per ogni sguardo trafitto dalla morte del dipinto. Tra le candele a destra una donna spunta da un mazzo di rose e foglie. Il movimento del fumo delle candele rende l’atmosfera angosciante di questo dipinto ancora più opprimente. L’effetto di chiaroscuro tra il dipinto e la luce soffusa che lo circonda dà al teschio un’immagine mistica, come se il male potesse spiritualizzarsi in una forma cupa e inquietante. L’apparizione del fantastico è riprodotta e condivisa con l’osservatore, tramite un flusso di macabra empatia.


"Balla con lo scheletro
                        Guarda le tenebre”
“Con gli ultimi frammenti delle tue ali
            Ora posso completare il mio regalo per te”

(Velvet Eden, “Dance with Skeleton”*)

Lo “Scarabeo D’oro” di Poe come un viscido insetto messaggero di un messaggio di morte.










*Qui il link alla canzone e alla traduzione. I Velvet Eden sono una band "visual kei" giapponese.




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