Nicoletta
Ceccoli, nata nel 1973 a San Marino, è stata definita come una delle più note
esponenti del surrealismo pop. Diplomata presso l’istituto statale dell’arte di
Urbino, ha pubblicato illustrazioni di libri d’infanzia per tantissime case
editrici. Tante le note che potrei aggiungere riguardo la sua carriera, da
mostre a catalogi personali, ma fortunatamente sono anche tante le informazioni
su di lei che si possono reperire nel web. Preferirei dunque concentrarmi sul
valore artistico delle sue opere.I suoi soggetti sono delle ninfette
malinconiche, ne bambine ne donne, che
vivono e lottano in mondi onirici e fatati. Una magia che è spesso più
legata all’incubo che al sogno: c’è una costante aria di paura nelle sue opere,
una inquietudine che è certamente surreale, ma che nella sua non-esistenza è anche
estremamente palpabile. Non si tratta di qualcosa che turba nel profondo: le
linee morbide e giocose dei dipinti lo impedirebbero, ma comunque di una
sensazione presente nella mente. Sono fantasie e inquietudini che appartengono
a tutti noi, alla nostra costante crescita. Non a caso, direi, i soggetti sono
delle donne-bambine, o per meglio dire adulti la cui mente si rivede bambina, a
riaffronta con gli stessi occhi problemi di un conflitto interiore alla ricerca
della propria crescita personale. Come detto dalla stessa Ceccoli: “La
malinconia ha a che fare col fermarsi a riflettere di sè. Sono affezionata alla
mia malinconia. Non siamo obbligati a ridere sempre, come in televisione."
http://www.nicolettaceccoli.com/
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